Il termine bolla immobiliare irlandese indica il significativo incremento dei prezzi dei beni immobili avvenuto in Irlanda dalla fine degli anni novanta fino al 2007, in un periodo noto come tigre celtica. Come accaduto in alcuni stati occidentali europei, la bolla speculativa raggiunse il suo picco nel 2006, con una combinazione di aumento speculativo delle costruzioni ed un innalzamento rapido dei prezzi, si stabilizzò nel 2007 e, successivamente, esplose alla fine del 2008. Dal secondo trimestre del 2010, i prezzi delle case in Irlanda sono crollati del 35% rispetto allo stesso periodo del 2007, mentre il numero dei mutui concessi è crollato del 73%.[1][2]
La caduta dei prezzi delle proprietà domestiche e commerciali contribuì alla crisi bancaria irlandese e, al febbraio 2013, i prezzi continuano a diminuire. Il prezzo degli edifici a Dublino è ora inferiore del 56% rispetto al picco, mentre il prezzo degli appartamenti è calato di oltre il 62%.[3]
I prezzi delle case sono ritornati ai livelli precedenti al 2000. La concessione di mutui ipotecari è calata ai livelli del 1971.[4] Al dicembre 2012, più del 28% dei mutui mostra un ritardo nei pagamenti o è stato rinegoziato; tale percentuale è pari al 18% per i finanziamenti a scopo commerciale e per locazione.[5] Alla fine del marzo 2013, le morosità hanno continuato a crescere.[6]
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